In viaggio con Memè

INTRODUZIONE: Lo spettacolo nasce da un’idea apparentemente semplice: parlare di ambiente ai più giovani, ma come? Il teatro da sempre ci insegna a porre interrogativi, a stimolare la visione critica della realtà e alimenta, nel nostro immaginario, le possibilità di stravolgere gli eventi con un semplice cambio di luce o di musica.

Ecco, non volendo fare una lezione frontale ai bambini riguardo l’importanza dell’ambiente, abbiamo voluto far toccare con mano la problematica dell’inquinamento attraverso la messinscena di un momento magico come il Natale, caro a tutti, ma che cela una faccia triste come quella dello spreco alimentare e dell’inquinamento, legato non solo prettamente all’impatto ambientale quanto e soprattutto all’inquinamento sonoro e luminoso spesso sottovalutato ma fondamentale nel tutelare le biodiversità.

Il viaggio, invece, da sempre incarna il mito per antonomasia; si pensi ad Ulisse o ad Enea arrivando fino ai tempi moderni con le imprese di Umberto Nobile e passando per Marco Polo fino ad arrivare a Cristoforo Colombo.

Memè, quindi, incarna il viaggio non solo fisico ma introspettivo. Un viaggio catartico dove la meta è il cambiamento nei confronti del nostro pianeta perché se è vera la massima’’ il mondo cambia col tuo esempio e non con la tua opinione’’ è vero che non servono gesti eclatanti ma piccoli comportamenti sani …

Dall’unione di quattro giovani ma solide realtà teatrali di prossimità: il TEATRO BIANCARDI di Avella, il TEATRO COMUNALE di Palma Campania, Il TEATRO BELLAVISTA di Ponticelli ed il TEATRO CENTANNI di Barra

Memè come una moderna eroina sente l’esigenza di intraprendere il viaggio, spinta da una forza superiore, ed è cosciente proprio come un eroe classico che non vedrà il frutto dei suoi sacrifici. Ma tale azione è indispensabile per far sì che si compia l’arco narrativo. Memè non sceglie un giorno a caso, ma il suo viaggio coincide con la fine delle risorse riservate alla terra per quell’anno. (Earth overshoot)

SINOSSI: Nell’incantato villaggio di ‘’Fiocco di neve’’, vive una bambina coraggiosa di nome Memè, nota per il suo spirito avventuroso e la gentilezza che risplende nel suo cuore.

Tutto sembra normale nel villaggio fino a quando una notizia scioccante si diffonde: il Natale è in pericolo! Babbo Natale è impossibilitato a consegnare i regali a causa di un Elfo malvagio, Gil che vuole distruggere il Polo Nord, insieme al suo goffo complice Grin.

A causa dell’incantesimo dei due elfi i ghiacciai si sciolgono, l’aria si inquina e il Polo Nord inizia a deteriorarsi, mettendo a rischio non solo il Natale, ma anche l’intero equilibrio dell’ambiente.

Nel cuore dell’inverno, il Polo Nord si sta sciogliendo, minacciando la casa di Babbo Natale e la possibilità di trasportare i doni a tutti i bambini del mondo.

Memè, con la sua determinazione e il suo coraggio, decide di fare la differenza. Aiutata dalla famosa renna Rudolf e dallo stesso Babbo Natale, si avventura per affrontare il malvagio Gil.

Con un mix di astuzia e creatività Memè e i suoi amici, riciclando oggetti di uso comune, intraprendono una missione per fermare il piano dei due elfi.

Nel corso di una serie di sfide e avventure emozionanti, Memè aiuta Rudolph e Babbo Natale a combattere la minaccia dell’inquinamento, inoltre riesce a fermare Gil e Grin, convincendoli a riconsiderare le loro azioni e ad abbandonare il piano malvagio.

Attraverso il suo spirito di inclusione e il suo amore per l’ambiente, Memè ripristina la situazione ed il Polo Nord è fortunatamente salvo. Tutto comincia a rinascere: i ghiacciai si riformano, l’aria si purifica e la magia del Natale torna a risplendere.

In viaggio con Memè” è una storia di avventura ed amicizia, dove a trionfare è la forza del cambiamento positivo.

Attraverso questa rappresentazione i bambini imparano, in maniera ludica, che ogni individuo può fare la propria parte per proteggere il nostro pianeta e diffondere la gioia del Natale a tutti, dimostrando che insieme possiamo affrontare le sfide più grandi e creare un mondo migliore.

Note di regia: La volontà del nostro gruppo è quella di incarnare a pieno la filosofia del progetto, ovvero ridurre a zero l’impatto ambientale di questo spettacolo attraverso: Illuminazione a led dello spazio scenico, abbattendo quasi totalmente il consumo energetico, ove possibile, il non utilizzo dell’impianto fonico, utilizzando la sola voce delle attrici e degli attori, ritornando alle origini del teatro classico; I costumi sono frutto di una lunga ricerca nei vari mercatini, dove in preda ad un consumismo sfrenato, le persone dismettono abiti ancora utili, arricchiti da elementi di riciclo, quali, lattine, tappi. La scenografia, secondo noi, quella che più di tutte denuncia l’attuale situazione ambientale, un Igloo fatto di bottiglie di plastica sarà l’ornamento scenico principale, il ghiaccio con cassette di polistirolo salvate dal mare, evitando così la formazione di un nuovo Great Pacific Garbage Patch. Alberi saranno fatti con cartone riciclato e dipinti con vernice naturali.

Servizi aggiuntivi: Il cellulare è da tutti criminalizzato e individuato come la fonte principale dei problemi di questo decennio. È innegabile l’uso smodato delle nuove generazioni che in esso trovano un universo parallelo dove esprimersi.

Siamo invece convinti che ogni cosa abbia un uso natio e un uso reale. Ecco allora che il telefono può essere utile e può diventare uno stargate per portarci in un mondo di approfondimento e conoscenza senza l’ipocrisia di togliere ai giovani il cellulare ma , anzi, incentivarne l’uso verso un utilizzo ‘’sano’’. Pertanto in teatro dissemineremo, come in una caccia al tesoro, dei qr code che consentiranno di scaricare schede di approfondimento sull’ambiente, podcast e giochi tematici.

Correlato allo spettacolo che non diventa più solo un momento, ma entra a far parte di un percorso strutturato, troviamo il laboratorio in classe con le nostre pedagogiste.

Il laboratorio si incentra sull’attività di riciclo delle bottiglie di plastica con il quale si creeranno addobbi natalizi. Sarà richiesto ad ogni bambino di portare con sé bottiglie di plastica e ovatta.

L’associazione porta con sé spillatrice, colla vinilica, pennelli e pittura.

Finalità educative: aumentare la consapevolezza dei bambini riguardo le cause e le conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici e elementi inquinanti, indirizzandoli ad assumere comportamenti virtuosi per il risparmio delle risorse a rischio, tutelare le biodiversità senza tralasciare l’aspetto magico del natale.

MICHELA ACERRA – PEDAGOGISTA TEATRALE

Laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e specializzata in Consulenza Pedagogica. Durante la sua formazione si è specializzata in educazione alla teatralità partecipando a diversi laboratori teatrali tra cui “Giocando si impara: Tecniche e strumenti di animazione teatrale” con Nadia Carlomagno e “Il teatro come strumento educativo” di Alessandro Pecini. Diplomata III livello in Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d presso l’Accademia Internazionale di Biomeccanica teatrale di Perugia. Diploma “Formatore teatrale per bambini e ragazzi” presso l’Associazione Europea Formatori Teatrali. Tiene laboratori in strutture sia pubbliche che private.

Francesco de Cenzo – REGIA

25 anni è un giovane attore, nonché direttore artistico di due teatri a Napoli, il Teatro Bellavista di Ponticelli e il Teatro Centro Ester di Barra. Nato con una passione ardente per le arti teatrali, Francesco ha iniziato il suo affascinante percorso oltre dieci anni fa. La sua formazione artistica è culminata con il diploma conseguito presso l’Accademia delle Arti Teatrali del Teatro Totò, un’istituzione di prestigio nel mondo teatrale. Durante il suo percorso formativo, Francesco ha avuto l’opportunità di lavorare con alcuni dei nomi più rinomati del teatro napoletano, tra cui Gaetano Liguori, Marco Lanzuise, e Rosario Verde. La passione per il teatro non si è limitata solo all’interpretazione. Ha intrapreso un percorso ambizioso aprendo il suo teatro, il Teatro Bellavista, che è diventato un punto di riferimento nella scena teatrale di Ponticelli. La sua visione artistica e la sua capacità di gestione lo hanno portato a ottenere il ruolo di direttore artistico anche del Teatro Centro Ester di Barra. Francesco De Cenzo continua a lavorare instancabilmente per promuovere il teatro come forma d’arte e contribuire alla crescita culturale della sua comunità.

Martina Sionne è attrice, doppiatrice e cantante con esperienza nel settore teatrale, cinematografico e pubblicitario. La sua formazione artistica inizia frequentando corsi e laboratori di teatro napoletano. La sua prima insegnante è stata Annamaria Ackermann, attrice della compagnia di Eduardo De Filippo. Prosegue poi approfondendo la recitazione cinematografica con Francesco Campanile e numerosi workshop con casting directors quali Armando Pizzuti e Marco Matteo Donat-Cattin. Successivamente si specializza nel doppiaggio, attraverso corsi e laboratori tra Napoli e Roma, con doppiatori del calibro di Monica e Luca Ward, Maria Pia Di Meo, Massimo Lopez. Negli anni, si esibisce in diversi teatri campani come il Palapartenope, il Bolivar, il TRAM, l’Eduardo De Filippo, il Summarte, il Bellavista ed il Totò.

Daniele Fiorentino 21 anni, ha dimostrato una passione ardente per le arti sceniche fin da giovane, e questo lo ha portato a intraprendere una formazione accademica di alto livello. Dopo aver completato i suoi studi presso l’Accademia delle Arti del Teatro Totò, ha ottenuto, inoltre, un diploma in amministrazione, finanza e marketing, dimostrando il suo interesse per il settore aziendale e la sua volontà di comprendere gli aspetti finanziari e di marketing dell’industria dello spettacolo.

Mario Bracigliano è nato a Napoli il 5 settembre 1990, si è formato presso l’Accademia delle Arti Teatrali del Teatro Totò di Napoli. Nel corso degli anni ha lavorato duramente per perfezionare le sue capacità attoriali e ha dimostrato un talento innato per l’arte della recitazione.

Tra le sue esperienze più significative, va menzionata la collaborazione con la regia di Gaetano Liguori nello spettacolo “Don Peppe Diana,” presentato con grande successo al Napoli Campani Festival. Questa opportunità gli ha permesso di lavorare a fianco di un regista di riconosciuto prestigio, arricchendo ulteriormente il suo bagaglio artistico e contribuendo al suo sviluppo professionale.

Antonia Tudisco Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza, presso la Federico II di Napoli, ho proseguito gli studi nell’ambito della formazione e dell’insegnamento, specializzandomi come docente di sostegno e conseguendo un master sui BES (Bisogni Educativi Speciali). Ho partecipato, da autrice ed attrice, a diverse commedie dirette da Maria Autiero, con la Compagnia Teatro Bellavista – (rectius associazione Teatro Bellavista APS) – e portate in scena in diversi teatri campani e non. Coniugando il lavoro di docente alla passione teatrale, mi è stato possibile iniziare le attività presso il Teatro Bellavista di Napoli, dove svolgo: Laboratori per bambini ed adolescenti (dai 6 ai 14 anni) – Laboratori di scrittura creativa e storia del teatro per adulti.