Li conoscete i film di malavita? ormai vanno per la maggiore. I film dove il cattivo sembra quasi un eroe. I film dove il male è la normalità, dove si spara senza quasi mai sentire una sirena? Ecco. La vita non è proprio così.
Non ci s’impiega tanti minuti a morire, sparare non è un atto “romantico”, con una bella fotografia e una musica neomelodica.
Togliere la vita ad una persona è un attimo. Se si sbattono le palpebre si rischia di perdere l’istante il cui la vita abbandona per sempre un corpo.
E poi c’è il vuoto. Il nulla. Il silenzio che è l’unico rumore che affolla la mente.
Ma ci sono donne, uomini, persone che la malavita l’hanno affrontata senza paura. L’hanno combattuta a viso aperto sfidandola nei loro luoghi.
Persone che hanno conosciuto quell’attimo ma che è rimasto eterno il loro agire.
Schegge di palcoscenico è questo.
Sono frammenti di eroi nazionali che hanno combattuto la malavita e sono morti.
Peppe Diana, Peppino Impastato, Francesca Morvillo, Annalisa Durante, Silvia Ruotolo, Gelsomina Verde e Petru Birladeanu… e via via lungo questa autostrada fatta di croci che segna le rotte della malavita, della delinquenza della malvagità ma dove ogni tanto c’è una fermata.
Frammenti sono pezzi, sono piccole schegge che fanno male. Che uccidono, come quelli delle bombe, come quelli dei proiettili.
Ma i frammenti sono anche i pezzi di vita, le parole, i gesti che ci hanno lasciato questi eroi.
Sono piccoli esempi che ci istillano un senso di giustizia e agiscono in maniera silente sul nostro vivere civile.
L’analisi
Questo testo mostra una profonda riflessione sulla rappresentazione della malavita nel cinema rispetto alla realtà. Viene evidenziata la discrepanza tra l’immagine romantica e idealizzata della criminalità presentata nei film e la crudezza della vita reale. Si sottolinea che la violenza e la morte non sono gesti gloriosi o romantici, ma eventi tragici e irreversibili, che lasciano dietro di sé solo vuoto e silenzio.
Inoltre, si mette in risalto il coraggio di coloro che hanno affrontato la malavita nella vita reale, senza esaltazione o idealizzazione, ma con determinazione e sacrificio. Vengono citati esempi di figure che hanno lottato contro la criminalità organizzata e hanno perso la vita in questo combattimento, come Peppe Diana, Peppino Impastato, Francesca Morvillo, Annalisa Durante, Silvia Ruotolo, Gelsomina Verde e Petru Birladeanu
Il testo si configura come un omaggio a queste persone, definendole “frammenti di eroi nazionali” che hanno lasciato un’impronta indelebile nella lotta contro la malavita. La narrazione si concentra sulla loro determinazione nel contrastare la criminalità e sulla triste realtà delle loro morti, evidenziando la necessità di ricordarli e onorarli per il loro coraggio e il loro sacrificio.
Sinossi
“Tra le ombre della malavita: Frammenti di eroi” è uno spettacolo teatrale che esplora il contrasto tra la rappresentazione idealizzata della criminalità nel cinema e la realtà crudele vissuta da coloro che hanno combattuto contro di essa. Attraverso una serie di monologhi, dialoghi e scene intense, lo spettacolo offre uno sguardo penetrante sulle vite e i sacrifici di eroi nazionali come Peppe Diana, Peppino Impastato, Francesca Morvillo, Annalisa Durante, Silvia Ruotolo, Gelsomina Verde e Petru Birladeanu. Attraverso le loro storie, lo spettacolo svela il coraggio, la determinazione e il tragico destino di coloro che hanno sfidato la malavita, offrendo al pubblico una riflessione profonda sulla natura della criminalità e sull’eroismo silenzioso che si nasconde dietro le vittime di questa oscura realtà. “Tra le ombre della malavita: Frammenti di eroi” è un tributo commovente a coloro che hanno perso la vita nel combattere per la giustizia e la libertà, invitando gli spettatori a riflettere sulle sfide e sulle speranze di fronte al male che affligge la nostra società.
Note di regia
1. Ambientazione: La scenografia riflette l’oscurità e la complessità del tema trattato. Elementi suggestivi come luci soffuse, ombre e proiezioni di immagini iconiche legate alla lotta contro la malavita contribuiscono a creare l’atmosfera giusta.
2. Regia degli attori: Gli attori portano autenticità e profondità alle loro interpretazioni, immergendosi completamente nei personaggi che rappresentano. Ogni monologo e dialogo è eseguito con intensità emotiva, trasmettendo la forza e il dolore delle storie raccontate.
3. Ritmo e montaggio: Lo spettacolo alterna momenti di tensione e di riflessione, guidando il pubblico attraverso una serie di emozioni contrastanti. Il montaggio delle scene dovrebbe essere fluido e dinamico, mantenendo costantemente l’attenzione dello spettatore.
4. Utilizzo della musica e dei suoni: La colonna sonora è stata selezionata con cura per enfatizzare le emozioni e le atmosfere delle diverse scene. Effetti sonori come sparatorie lontane, sirene di polizia e silenzi pregnanti possono contribuire a creare un’esperienza sensoriale coinvolgente.
5. Lavoro sulla voce e sul corpo degli attori: Gli attori sono stati guidati nella ricerca della giusta modulazione vocale e nell’espressione corporea per comunicare efficacemente le emozioni dei loro personaggi. La presenza scenica e la gestualità sono curate per trasmettere autenticità e verità emotiva.
6. Coinvolgimento del pubblico: Durante lo spettacolo, ci sono momenti di interazione con il pubblico, come brevi pause per riflettere sulle tematiche trattate o per condividere pensieri e reazioni. Questo contribuisce a creare un legame più profondo tra gli spettatori e il materiale scenico.
7. Messaggio finale: Alla fine dello spettacolo, è importante lasciare al pubblico un messaggio di speranza e di fiducia nel potere del coraggio e della solidarietà nel combattere il male. Questo lo facciamo grazie ad un momento di silenzio dedicato alle vittime della malavita che rappresenta un modo significativo per concludere lo spettacolo.
Il dibattito
Dopo lo spettacolo, il dibattito tra gli attori e gli studenti è un’opportunità preziosa per approfondire le tematiche affrontate durante la rappresentazione e per stimolare la riflessione critica e il dialogo sulla questione della criminalità organizzata in Italia. Ecco come si svolge:
1. Introduzione: L’insegnante o un moderatore introduce il dibattito spiegando lo scopo dell’incontro e le regole del dibattito, incoraggiando gli studenti a partecipare attivamente e rispettosamente alla discussione.
2. Riflessioni degli attori: Gli attori condividono le proprie esperienze durante la preparazione dello spettacolo, le sfide affrontate nel portare in scena storie così intense e significative, e le emozioni suscitate nel rappresentare personaggi coinvolti nella lotta contro la malavita.
3. Domande degli studenti: Gli studenti hanno l’opportunità di porre domande agli attori sulla loro interpretazione dei personaggi, sulle motivazioni dei loro comportamenti e sulle implicazioni sociali e morali delle loro azioni.
4. Analisi delle tematiche: Gli attori e gli studenti esaminano insieme le tematiche affrontate nello spettacolo, come la corruzione, la violenza, la resilienza e il ruolo della legalità nella società. Si discute su come queste tematiche si riflettano nella vita reale e sulle possibili soluzioni per contrastare la malavita.
5. Esperienze personali: Gli studenti sono incoraggiati a condividere le proprie esperienze, opinioni e domande legate al tema della criminalità organizzata in Italia, basate su ciò che hanno appreso durante lo spettacolo e sulla loro comprensione personale della questione.
6. Conclusioni e prospettive future: Il dibattito si conclude con una riflessione collettiva sulle lezioni apprese, sulle sfide e sulle opportunità nel contrastare la malavita e promuovere la legalità nella società italiana. Si possono identificare azioni concrete che gli studenti possono intraprendere per contribuire al cambiamento sociale e alla giustizia.
In questo modo, il dibattito tra gli attori e gli studenti offre un’occasione unica per approfondire la comprensione della questione della criminalità organizzata, incoraggiando il dialogo interattivo e la costruzione di conoscenza collettiva.
Analisi
L’analisi sociologica e pedagogica della situazione malavitosa in Italia richiede una comprensione approfondita dei fattori socio-culturali, economici e politici che ne influenzano la natura e la diffusione. Ecco alcuni punti chiave da considerare:
1. Contesto storico e culturale: La presenza della criminalità organizzata in Italia ha radici profonde nella storia e nella cultura del paese, con l’emergere di organizzazioni come la mafia siciliana (Cosa Nostra), la camorra napoletana, la ‘ndrangheta calabrese e la Sacra Corona Unita in Puglia. Queste organizzazioni hanno costruito una complessa rete di potere e controllo, infiltrandosi in vari settori della società.
2. Disuguaglianza socio-economica: La presenza diffusa della malavita spesso riflette disuguaglianze socio-economiche significative, con aree caratterizzate da povertà, mancanza di opportunità e scarsa presenza delle istituzioni statali che possono diventare terreno fertile per l’infiltrazione e l’espansione della criminalità organizzata.
3. Corruzione e collusione: La corruzione e la collusione tra criminalità organizzata, imprese e politici hanno favorito l’espansione e il mantenimento del potere della malavita. Questi legami spesso indeboliscono lo Stato di diritto e minano la fiducia nelle istituzioni, creando un circolo vizioso che alimenta ulteriormente la criminalità.
4. Vulnerabilità dei giovani: I giovani provenienti da contesti svantaggiati sono particolarmente vulnerabili all’influenza della malavita, che offre loro un’alternativa apparentemente attraente alla mancanza di prospettive e di sostegno sociale. Strategie pedagogiche volte a fornire opportunità educative, formative e lavorative possono contribuire a contrastare questa vulnerabilità.
5. Educazione alla legalità: Programmi educativi e iniziative di sensibilizzazione che promuovono la legalità, la giustizia sociale e l’empowerment individuale possono svolgere un ruolo importante nel contrastare la diffusione della malavita. Questi programmi devono coinvolgere attivamente la comunità locale, le scuole, le istituzioni religiose e altre organizzazioni civiche.
6. Cooperazione internazionale: Date le dimensioni transnazionali della criminalità organizzata, la cooperazione internazionale è essenziale per contrastare efficacemente il fenomeno. Scambi di informazioni, azioni congiunte di contrasto e strategie di prevenzione condivise possono contribuire a ridurre l’attrattività e la capacità operativa delle organizzazioni criminali.
In sintesi, affrontare la situazione malavitosa in Italia richiede un approccio multidimensionale che combini interventi socio-economici, legali, educativi e di cooperazione internazionale. È un compito sfidante, ma cruciale per garantire la sicurezza, la giustizia e il benessere della società italiana.
LAB
progetto di scrittura creativa per i ragazzi dei licei basato sull’analisi della situazione malavitosa in Italia:
Titolo del progetto: “Voci contro il buio: Scrivere per la legalità”
Obiettivo: Coinvolgere gli studenti in un’esperienza di scrittura creativa che li sensibilizzi sulla questione della criminalità organizzata in Italia, incoraggiandoli a esprimere le proprie idee, emozioni e speranze attraverso la narrazione.
Attività:
1. Introduzione al tema: Iniziare con una lezione introduttiva sulla storia e la natura della criminalità organizzata in Italia, utilizzando materiali audiovisivi, testimonianze e dati statistici per contestualizzare il problema.
2. Brainstorming: Condurre una sessione di brainstorming in classe per generare idee e argomenti che potrebbero essere esplorati nella scrittura creativa. Incoraggiare gli studenti a riflettere sulle cause e sulle conseguenze della malavita, sui loro effetti sulla società e sulle possibili soluzioni.
3. Scrittura creativa: Assegnare agli studenti il compito di scrivere racconti, poesie o monologhi che esplorino il tema della lotta contro la criminalità organizzata in Italia. Possono scegliere di concentrarsi su storie di coraggio e resilienza, esperienze personali legate al tema o immaginare scenari futuri di cambiamento sociale.
4. Feedback e revisione: Organizzare sessioni di feedback in classe dove gli studenti possono condividere i loro lavori, ricevere commenti e suggerimenti dai compagni e dall’insegnante, e rivedere e migliorare le proprie opere in base ai feedback ricevuti.
5. Creazione di un’antologia: Raccogliere i lavori degli studenti e creare un’antologia di scritti sulla legalità, che potrebbe essere pubblicata in formato digitale o cartaceo e condivisa con la scuola, la comunità locale e altre scuole.
6. Evento di presentazione: Organizzare un evento di presentazione dell’antologia, dove gli studenti possono leggere i loro lavori di fronte ai loro compagni di classe, agli insegnanti, ai genitori e agli ospiti speciali. Questo evento potrebbe essere anche un’opportunità per invitare esperti del settore, attivisti e rappresentanti delle istituzioni per discutere della questione della criminalità organizzata e delle strategie per contrastarla.
In questo modo, i ragazzi dei licei avranno l’opportunità di esplorare il tema della criminalità organizzata in Italia attraverso la scrittura creativa, sviluppando al contempo competenze linguistiche, critiche e creative e contribuendo alla sensibilizzazione e alla promozione della legalità nella società.
REGIA E DRAMMATURGIA
NICOLA LE DONNE diplomato dell’Accademia delle Arti Teatrali del Teatro Totò di Napoli, selezionato attraverso bando pubblico europeo alla S.C.E.P., diplomato presso l’Accademia di Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d di Perugia e Arteterapia al Centro IGEA, diploma formatore teatrale per bambini e ragazzi presso l’Associazione Europea Formatori Teatrali. Direttore artistico del Teatro Comunale di Palma Campania, del Teatro Biancardi di Avella, della rassegna I Racconti di Dioniso e del settore cabaret del festival “Mamm’e ll’arte”. Ha preso parte a numerosi festival prestigiosi, tra gli altri il Teatro Campania Festival, il Festival dei Barbuti, Ridere al Maschio Angioino. Ha ricevuto un encomio da parte del colonnello dell’Aeronautica Militare per lo spettacolo tributo “Ugo Niutta” e un attestato di collaborazione e competenze da parte dell’Università Parthenope di Napoli per i suoi laboratori effettuati al “Master di Pedagogia Speciale” retto dalla Prof.ssa Maria Luisa Iavarone.
Nella sua carriera ha lavorato con artisti del calibro di: Francesco Pannofino, Peppe Lanzetta, Federico Salvatore, Oscar Di Maio, Rosario Verde, Ciro Capano, Mario Autore, Caterina de Sanctis, Francesca Marini, ecc…
è stato diretto da registi nazionali. Attualmente è direttore artistico della M&N’s e produce e distribuisce: OSCAR DI MAIO, ANTONELLA PRISCO, ROSARIO VERDE, GIANNI PARISI, oltre a spettacoli e laboratori pedagogici.
CONSULENZA PEDAGOGICA
MICHELA ACERRA Laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e specializzata in Consulenza Pedagogica. Durante la sua formazione si è specializzata in educazione alla teatralità partecipando a diversi laboratori teatrali tra cui “Giocando si impara: Tecniche e strumenti di animazione teatrale” con Nadia Carlomagno e “Il teatro come strumento educativo” di Alessandro Pecini. Diplomata III livello in Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d presso l’Accademia Internazionale di Biomeccanica teatrale di Perugia. Diploma II Livello di “Formatore teatrale per bambini e ragazzi” presso l’Associazione Europea Formatori Teatrali. Ha tenuto laboratori presso scuole pubbliche come: Istituto Comprensivo U. Nobile, Istituto Comprensivo Statale G. Pecorelli e poi in strutture private come scuola dell’infanzia Peter Pan in Lauro ecc.. Attualmente è impegnata come docente presso varie strutture private e si segnala l’impegno presso la ‘’ Demetra formazione’’, il Museo Nazionale Ferroviario Di Pietrarsa nel ciclo di laboratori per bambini e ragazzi da lei ideati e condotti dal titolo ‘’ Pietrarsart’’, “Trova l’indizio”, Caccia alle locomotive”, impegnata presso Il teatro Biancardi, il Teatro Comunale, la Sala Viviani, ecc. inoltre collabora con la Villa Santo Stefano S.R.L.
ATTORI
DIEGO MENNA è un attore e musicista nato a Napoli il 13/05/1989, laureato in LAMS (LETTERATURA, ARTE, MUSICA E SPETTACOLO indirizzo ARTISTICO, AUDIOVIVO E DELLO SPETTACOLO). Frequenta il “Lab” al teatro Troisi diretto da Angelo Di Gennaro e viene selezionato per uno stage al Teatro Bellini con la direzione di Danio Manfredini. Debutta con la commedia “Ce pensa mammà” di G. Di Maio, sotto la regia di O. Di Maio. Tra i membri del cast anche Antonella Morea, Lucio Ciotola, Ornella Varchetta e Fabio Brescia. Da allora svariate esperienze artistiche, come la messa in scena di “Putiferio” di R. Viviani, al fianco di Lucio Pierri, contornate da lavori di regia e scrittura di vari testi teatrali. Tra gli ultimi lavori svolti, “Processo a Gesù”, di D. Fabbri, con cui è in scena per il terzo anno consecutivo. All’interno della compagnia troviamo, tra gli altri: Stefano Ariota, Antonio De Rosa, Antonella Quaranta, Margherita Rago e Rodolfo Fornario, per la regia dello stesso Fornario. Fondatore de I Fusciacca (gruppo di musica popolare del centro-sud Italia), integra alla sua attività di teatrante, quella di musicista. Dapprima attraverso la musica d’autore, poi mediante le ballate tradizionali nostrane (tammurriata, pizzica, tarantella), per poi sfociare in una sperimentazione varia e mai banale.
MARIA MUSELLA è nata a Barra (zona Napoli Est) il 10 Gennaio del 1998. Ha 26 anni. È alta 168 cm. Ha frequentato Facoltà di Giurisprudenza. Ha mosso i primi passi sulle tavole del palcoscenico dalla tenera età di 10 anni con lo spettacolo “Kirikù e la Strega Karaba” con la compagnia Nea (Europa-Africa) e si è affermata in teatro con la tragedia greca “Antigone di Sofocle” regia Pina Di Gennaro con i fondi del Nuovo Imaie nel 2019. Nell’agosto 2023 il suo esordio con il cortometraggio “Luci Fugaci” di Leonardo Esposito in concorso a vari Festival nazionali ed internazionali arrivando in nomination come miglior attrice protagonista. Continua con diversi stage e spettacoli come: I Racconti di Dionisio – “Troia, ultimo atto” regia di Mario Autore candidato ai nastri d’argento come miglior attore per il film ‘’ I fratelli De filippo’’, Il dono di Natale regia di Antonio De Rosa, Piccola Suite in Blu Minore regia di Cristina Donadio, Cavalleria Vesuviana regia di Carlo Morelli, P come Padrona regia di Carlo Morelli, La vera storia di Peter Pan regia di Michele Mangini, Cavalleria Benedetta regia di Carlo Morelli progetto carcere di Poggioreale “G. Salvia” come educatrice teatrale con i detenuti del padiglione Genova. Sul piccolo schermo Ah Ah Car BibiFilm, Real Time condotto da Sergio Friscia e Barty Colucci su RAI 4, Help-ho un dubbio condotto da Caterina Balivo su RAI 2, Bion 3 con Lorella Cuccarini.
MARIA STRAZZULLO nata a san Giorgio a Cremano -Napoli 1 agosto del 1985, alta 160 cm. Da quando avevo 18 anni ho iniziato a studiare canto in quanto ho sempre avuto la passione per l’arte intesa quale mezzo di comunicazione di emozioni attraverso il linguaggio del corpo e del suono. Successivamente mi sono avvicinata al Teatro tralasciando il Canto, ho frequentato dunque alcuni laboratori diretti da Gianfranco Gallo, Valentino Infuso, Daniela Mancini e Laboratorio di ‘Attore e autore di Teatro e Cinema’ organizzato dal Premio Massimo Troisi con professionisti del settore. Nel 2021 mi diplomo alla Cilea Accademy, Accademia di arti performative diretta dal maestro Lello Arena. Nella mia esperienza di vita sono stata diretta a Teatro da Carlo Morelli, Mercello e Momo Sacchetta , Cristina Donadio, Antonio De rosa, Lello Arena, Enzo Attanasio, Franco Cutolo, Raffaele Esposito, Gigi De Luca, Mario Autore, Davide Sacco, Roberto Capasso, Giovanni D’Angelo Margherita Romeo. Le esperienze Teatrali mi hanno portato anche ad avvicinarmi al Cinema dove ho sperimentato sia il lavoro c.d ‘dietro le quinte ‘ come segretaria di edizione ed assistente alla produzione di diversi cortometraggi, sia facendo esperienze come Attrice ricoprendo un piccoli ruolo nel film Song e Napule dei Manetti Bros e co-protagonista nel film Malanapoli la ventunesima Stella regia Enzo Morzillo. Ho un buon livello di canto (Musica popolare) e suono le castagnelle.